Nel 1999, esattamente il 7 marzo, ci lasciava uno dei registi che ha fatto la storia del cinema: Stanley Kubrick, considerato dai più un genio.

Nessuno più di lui si è mosso in ogni tipo di film creando scene e sequenze che verranno ricordate per sempre, dando una nuova forza di narrazione a ogni sceneggiatura.

In tutta la sua carriera ha vinto un solo Oscar, non per la regia, ma per gli effetti speciali di 2001, Odissea nello spazio.

Com’è possibile che non sia stato riconosciuto durante i suoi tempi e che invece abbia avuto un’esplosione dopo la sua morte?

È difficile stilare una lis

ta dei suoi film che vanno dal peggiore al migliore, soprattutto perché tutte le pellicole che ha creato devono essere considerate in assoluto dei capolavori.

All’ultimo posto c’è Eyes Wide Shut.

Al nono posto c’è Orizzonti di gloria.

All’ottavo posto c’è Full Metal Jacket.

Al settimo posto c’è

Al sesto posto c’è Barry Lyndon.

Al quinto posto c’è Il Dottor Stranamore.

Al quarto posto c’è Lolita.

Al terzo posto c’è Arancia Meccanica.

Al secondo posto c’è

Shining.

Al primo posto c’è il sopracitato 2001, Odissea nello spazio.

Ci sarebbe da dire tantissimo su un personaggio come Stanley.

A tredici anni il padre gli regalò una macchina fotografica e non a caso nel 1945 la sua carriera parte con una foto fatta a un edicolante rattristato perché aveva appena scoperto che Roosevelt era morto. Con questa foto si fa spazio nella rivista Look, seppur minorenne. A scuola sentiva di essere boicottato dai suoi insegnanti dato che secondo lui favorivano decisamente gli alunni più ricchi. In quello stesso periodo decise di darsi agli studi della fotografia (rallentando mol

to il completamento del percorso scolastico). Dopo essersi finalmente e faticosamente diplomato, inizia a lavorare per Look come fotografo ufficiale.

Rapina a mano armata.

Grazie a questo lavoro riesce faticosamente a pagarsi gli studi all’accademia di arte cinematografica a New York. In questo periodo trascorre cinque giorni a settimana nel Museum Of Modern Art a guardare vecchie pellicole.

Nel 1949 dirige un cortometraggio che si chiama Day of The Fight, autoprodotto con poco meno di 4000 dollari e di cui ne ha guadagnati giusti 100 dalla RKO.

È da qui che comincia la sua scalata come miglior regista di tutti i tempi.