Quando si pensa ai primi film proiettati nei cinema, l’immaginario collettivo punta sempre su fotogrammi sgranati e pellicole tremanti. Ovviamente in bianco e nero.
Eppure non è così, soprattutto se si pensa che 110 anni fa è stato proiettato pubblicamente il primo film a colori. Era precisamente l’8 luglio del 1908 durante una conferenza scientifica a Parigi. Tutto grazie all’inventore Edward Turner che aveva creato, ben nove anni prima, un sistema di registrazione e proiezione di filmati in tre colori.
Il problema è che questa invenzione non funzionava al meglio e Turner chiese l’aiuto a un americano venuto in Europa, Charles Urban che aveva a che fare col mondo dei film.
Assieme a un socio, Albert Smith, Urban riuscì a semplificare l’invenzione di Turner rendendola più facile da usare e soprattutto funzionale.
Il primo tentativo fu fatto nel 1906
Questo sistema aveva l’utilizzo di una ruota che girava velocissima e mostrava, alternativamente, fotogrammi rossi e verdi. Dato che le immagini sulla retina erano oltremodo persistenti, queste venivano percepite come un video continuo. Quindi gli occhi del pubblico mescolavano due fotogrammi di due colori diversi in un unico fotogramma di colore pieno, anche se i blu e i bianchi non si riuscivano a percepire al meglio.
Prima di tutto ciò esisteva la colorazione a mano che però era molto dispendiosa calcolando che si veniva pagati per ogni fotogramma ridipinto.
Inoltre era troppo difficile sincronizzare la ruota con l’otturatore della cinepresa, rendendo difficile anche il piazzarsi nel modo giusto a livello commerciale soprattutto perché non tutti i proprietari dei cinema erano disposti a pagare molti soldi per delle attrezzature così complicate.
con una pellicola a due colori, tradizionalmente in bianco e nero. Ma piuttosto che andare di 16 fotogrammi al secondo, si decise di raddoppiare la velocità arrivando a proiettare 32 fotogrammi al secondo.
Il colpo di grazia per il cinema a colori fu dato con la prima guerra mondiale dato che economicamente parlando, tutto il mondo era soggetto a debiti monetari.
Fu solo con la fine della guerra e diversi anni dopo che l’ingegnere Mit progettò un sistema per la proiezione dei colori tramite i prismi stazionari.
Fu così che nacque la Technicolor Motion Picture Corporation di cui conosciamo tutti la storia, ma di cui si fa un riepilogo veloce.
Il primo procedimento risale al 1917 e si può riassumere così, cercando di semplificarlo il più possibile: nella cinepresa c’è un prisma che viene messo dietro l’obiettivo e questo separa la luce che entra in due fasci che appaiono rosso e ciano, grazie ai due filtri, che danno vita quindi a due diversi negativi. Posti uno sopra l’altro, danno all’occhio l’idea di avere a disposizione tutti i colori in un’unica immagine.